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Visually oriental and narratively opaque, “99 poems e 1 night” is the journey of a roaming spirit (Sara Maino) as she wanders in the interminable whiteness through memories and the temporal landscape of the Dolomites. A floating thought, on a frequency all of its own, that touches people and circumstances (almost immaterial, carried away in the winter fog), is a looking-glass held up to one’s childhood.
Testo e voce: Sara Maino; Musica “Danza triste”: Giorgio Briani; Disegno “Respiro di stanotte”: Sara Maino, 2021
***
Una riga di niente
Accompagna le giornate
Vorrei scrivere a tutti
Alle persone lontane
Infrangere le vetrate
Tirare fuori Marco
E farlo liberare, via
Ascoltare vicino
Sedermi accanto a Bruna
Accartocciata su di sé
Mentre mi recita in russo
Cvetaeva innamorata
Vorrei essere
Ed essere lì, vicina
Essere il tutto di una bambina
Candida di stupore
Che riscuote il successo,
Di sempre
E una voce sente
La sua di grande
O di ieri o di oggi
Che non sa mai dove collocare
Ma per certo l’ha sempre udita
E la sa riconoscere
E’ come un capriolo
Quando svetta di selvatico
Insegue il suo verde
Che tanto le manca
Così la voce
La non rima gettata
Nel vento in un angolo esplode
Nella luce, per venirmi a trovare qui ora
Nel mezzo della notte
Dietro l’angolo dell’inverno.